Economia Aziendale - "L’AMBIENTE, IL RISCHIO ED IL CONCETTO DI ECONOMIA AZIENDALE"

L’AMBIENTE, IL RISCHIO ED IL CONCETTO DI ECONOMIA AZIENDALE

Il successo di un'azienda si misura solitamente in termini di sintonia con il contesto ambientale di cui fa parte. L’ambiente è diviso in sottosistemi. I sottosistemi ambientali a più diretto contatto con l'azienda sono rappresentati dai vari mercato presenti al suo esterno: mercato del lavoro, mercato dei capitali, mercato delle materie prime e dei servizi, mercato della tecnologia, mercati di sbocco.
Il sistema azienda e tali sottosistemi si trovano poi tutti inseriti nel macrosistema rappresentato dall'ambiente fisico, politico, sociale, culturale, legislativo, ed economico generale. 

I fattori ambientali possono avere un impatto positivo o negativo sull'azienda e tradursi, quindi, in opportunità o minacce che verranno valutate attraverso lo strumento della SWOT analysis (strength-weakness-opportunity-threat cioè: forza-debolezza-opportunità-minaccia), il quale delinea quelle decisioni strategiche che consentono di massimizzare i punti di forza e di eliminare i punti di debolezza.

I fattori ambientali possono essere distinti in diverse categorie: fattori tecnologici, politici, socioculturali, economici, ecc.

L'analisi PEST (political, economic, sociological-demographic, technological analysis), con la suddivisione dell'ambiente generale in quattro sub-ambienti (politico, tecnico, so-cialde ed economico) potrebbe fornire una visione del livello di economicità, espresso come capacità dell'azienda di creare valore per l'ambiente.

Un’impresa virtuosa è quella che riesce a generare reddito, dopo essere stata in grado di remunerare adeguatamente e abbia soddisfatto tutti gli stakeholders, non solo a livello economico ma anche a livello sociale.

Infatti, oggi si richiedono all'impresa comportamenti socialmente responsabili e quindi la necessità di porre accanto al profitto anche obiettivi connessi al benessere comune. Nasce così la Corporate social responsibility (CSR).

Esempi di condotte per il collettivo sono nei confronti:

· Dei dipendenti: migliorare l’ambiente lavorativo, la paga rispetto ai minimi contrattuali, ecc;

· Ambiente: attenzione alle emissioni, agli scarti, ecc;

· Consumatori: l’uso delle materie prime naturali e non nocive;

· Fornitori: controllare in che condizione lavorano.

Inizialmente il CSR era inteso come attività sostanzialmente filantropica che si affiancava eventualmente alla normale attività d’impresa.

Il rischio ritrova le sue origini non solo nella variabilità dell'ambiente ma anche nell’imperfetta conoscenza che di esso hanno gli uomini che governano le aziende. Il rischio si può definire come il potenziale verificarsi di eventi che siano in contrasto con gli obiettivi che l'azienda si pone ed ha due principali cause: la complessività del futuro e la limitata capacità previsionale dell’uomo.

Il rischio economico generale rappresenta la possibilità che l’azienda perda la sua attitudine a remunerare i soggetti che forniscono i fattori produttivi; le parziali manifestazioni del rischio economico generale definiscono i cosiddetti rischi particolari e sono ad esempio i rischi operativi, rischi di mercato, rischi strategici, rischi di credito, ecc. 

L’entità del rischio presenta diversi caratteri: entità del danno, dalla probabilità di manifestazione dell'evento rischioso, dalla durata del rischio e dalla durata delle manifestazioni del rischio

Si potrebbero ipotizzare 2 metodi per l’eliminazione dei rischi: uno tendente a una progressiva crescita dell'azienda, e l'altro volto a concentrare sempre di più la struttura su un nucleo circoscritto, meglio governabile. Nessuna delle due alternative comporta l'eliminazione totale dei rischi: la prima, determinando una tendenziale crescita delle dimensioni dell'azienda e della sua complessità, può condurre ad un'attenuazione dei rischi ambientali, ma può rendere più probabili rischi interni; la seconda può rendere irrilevanti i rischi interni ma accresce i rischi ambientali.


Gino Zappa (1879-1960) viene considerato padre fondatore dell’Economia Aziendale, egli indicò nel reddito il fondamentale indicatore del risultato economico dell'attività d'impresa.
Il principio fondante della visione zappiana riguarda i due connotati fondamentali dell’azienda, ossia la visione sistemica e il perdurare nel tempo.

L’economia aziendale enuncia leggi e teorie che derivano dall’osservazione dei fatti e dei fenomeni aziendali. Tale disciplina ha rapporti anche con altre scienze economiche differenti quali:

· La macroeconomia, che studia i comportamenti collettivi e i loro effetti aggregati a livello nazionale o sovranazionale (cicli economici, prezzi, inflazione, ecc.);

· La microeconomia, che studia scelte e comportamenti di singole unità economiche guardate dall’esterno, nei riflessi sul sistema economico generale;

·L'economia industriale, che studia l’organizzazione produttiva dei settori, le politiche delle imprese che ne fanno parte e la struttura ed il funzionamento dei relativi mercati

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