Economia Aziendale - "IL MODELLO DEI CICLI CONCLUSI"

IL MODELLO DEI CICLI CONCLUSI


Secondo il modello dei cicli conclusi, il reddito si ottiene dalla differenza tra i ricavi e i costi dei cicli che hanno trovato conclusione nel periodo di riferimento. Non è lo scambio a creare/distruggere ricchezza quanto le molteplici operazioni che lo precedono, tuttavia finché lo scambio non è avvenuto il ciclo resta aperto, determinando nello scambio l’evento critico.

Nel modello dei cicli conclusi la determinazione del reddito di periodo richiede lo svolgimento di due fasi:

1. Identificazione dei ricavi di competenza o ricavi realizzati, che sono i ricavi conseguiti dalle cessioni di beni o dalle prestazioni di servizi;

2. Identificazione dei costi di competenza o costi inerenti, che sono i costi sostenuti per la produzione/erogazione dei beni/servizi.

La competenza economica si manifesta attraverso la contrapposizione tra i ricavi dei servizi/beni ceduti ai clienti e c osti dei servizi/beni impiegati per la produzione di quei beni che hanno costituito oggetto di scambio.

I costi/ricavi da rinviare o sospesi rappresentano costi/ricavi anticipati, cioè sostenuti/conseguiti in un esercizio precedente a quello di propria competenza. Essi sono conosciuti con il termine di rimanenze;

Le rimanenze si distinguono in:

· Rimanenze attive, rappresentano i costi già sostenuti per servizi che l’impresa ha già impiegato o impiegherà nelle lavorazioni;

· Rimanenze passive, rappresentano i ricavi già conseguiti per servizi che l’impresa rilascerà nei successivi periodi al cliente.


Una categoria speciale di rimanenze è rappresentata dai risconti, che sono costi o ricavi che hanno avuto manifestazione finanziaria ma che corrispondono a servizi che vengono utilizzati/ceduti in proporzione al tempo (contratto di locazione, di assicurazione, ecc).

I risconti attivi sono servizi acquistati ma non ancora utilizzati; i risconti passivi sono servizi venduti ma non ancora erogati.

Con la presenza di rimanenze e risconti, l’aspetto finanziario precede l’aspetto economico quindi è necessario integrare il calcolo di reddito di periodo con i ratei.

Essi possono essere distinti in:

· Ratei attivi se i ricavi realizzati da costi inerenti non sono ancora finanziariamente sostenuti;

· Ratei passivi se i costi inerenti a ricavi realizzati non sono ancora finanziariamente sostenuti.

Un’ulteriore particolare categoria di costi da integrare è rappresentata dagli accantonamenti, distinti in:

· Accantonamenti per rischi futuri. Qualora, in chiusura d’esercizio, il rischio del «pagamento o la minore entrata futura» si presenti probabile, occorre procedere a un accantonamento, aggiungendovi un costo.

Si ha il rischio generico quando l’eventualità dei ricavi possa rivelarsi inferiore a quelli dei costi.

Si ha il rischio specifico se sono potenzialmente in grado di determinare maggiori costi o minori ricavi.

· Accantonamenti per spese future riflettono oneri di competenza dell’esercizio i cui pagamenti avranno sicuramente luogo in periodi successivi, anche se per importi o in momenti che potrebbero risultare diversi da quelli ipotizzati (cause contro lavoratori con esito già negativo).

L’integrazione dei suddetti costi consente il rispetto del principio di competenza economica e garantisce la salvaguardia dell’integrità del capitale d'impresa.

 

In chiusura d’esercizio, i costi e i ricavi finanziariamente sostenuti e conseguiti dall’impresa sono classificati nell’ambito di un prospetto formato da due opposte sezioni:


Componenti negativi

Componenti positivi

Costi finanziariamente sostenuti nell’esercizio

Ricavi finanziariamente sostenuti nell’esercizio

Ricavi da rinviare al futuro

Costi da rinviare al futuro

Costi integrati

Ricavi integrati



La sezione dei componenti negativi accoglie le categorie dei:

· Costi sostenuti nel corso dell’esercizio. Comprende i costi che hanno avuto misurazione finanziaria nel corso del primo anno di vita dell’impresa (costi sostenuti per l’acquisto dei FFS e FFR, stipendi, gli oneri corrisposti a titolo di interessi sui finanziamenti attinti con vincolo di capitale di credito);

· Ricavi da rinviare ai futuri esercizi. Accoglie i valori delle rettifiche di ricavi anticipati o non realizzati e da rinviare al futuro alle cosiddette rimanenze passive;

· Costi integrati. Include i valori degli accantonamenti per rischi futuri e per spese future, ovvero i costi non sostenuti nel corso dell’esercizio, ma finanziariamente integrati alla sua conclusione.

La sezione dei componenti positivi accoglie le categorie dei:

· Ricavi conseguiti nel corso dell’esercizio. Comprende i valori dei ricavi finanziariamente conseguiti dall’azienda nel corso dell’esercizio;

· Costi da rinviare ai futuri esercizi. Accoglie i valori delle rettifiche delle rimanenze attive. Rientrano i valori delle rimanenze di materie prime e quelli delle rimanenze dei prodotti finiti, i risconti attivi e i valori dei fattori produttivi a fecondità ripetuta.

· Ricavi integrati. Vi appartengono i ricavi misurati da ratei attivi e i ricavi maturati dall'impresa sulla base di produzioni già scambiate nell’esercizio.


Il capitale rappresenta il presupposto fondamentale per avviare il processo di formazione del reddito. I costi e i ricavi rappresentano valori di parti incompiute di gestione, cioè attività e passività del capitale in un determinato istante.

I costi sospesi sono investimenti (attività) che attendono di essere recuperati dai ricavi della gestione futura, trasformandosi in costi di competenza. Invece i ricavi sospesi sono particolari fonti di finanziamento (passività) da cui derivano costi per la gestione futura trasformandosi in ricavi di competenza.

I componenti del capitale confluiscano in un prospetto, denominato prospetto del capitale, formato da due opposte sezioni: una intitolata agli investimenti (attività), l’altra alle fonti (passività e capitale di proprietà).
A = P + C

 

ATTIVITA’ (impieghi)

PASSIVITA’ E CAPITALE DI PROPRIETA’ (fonti)

C OMPONENTI FINANZIARI

C OMPONENTI FINANZIARI

Denaro in cassa

Debiti di funzionamento

Banca c/c

Debiti di finanziamento

Crediti di funzionamento

Ratei passivi

Crediti di finanziamento

Fonti rischi

Ratei attivi

Fonti spese future

C OMPONENTI ECONOMICI

COMPONENTI ECONOMICI

FFR

Ricavi anticipati

FFS

Risconti passivi

Rimanenze dei prodotti

Capitale di proprietà in t1:

Risconti attivi

Capitale di conferimento

 

+ o – Reddito del periodo in t0+t1

 

Per calcolare il reddito di una qualsiasi f razione intermedia si devono considerare i valori delle parti incompiute di gestione ereditati dai passati esercizi, da cui si attendono il conseguimento di ricavi e il sostenimento di costi.

Il prospetto del capitale di un periodo intermedio di vita dell’impresa non presenta differenze rispetto a quello del primo periodo fatta eccezione per l’area del capitale di proprietà mentre il prospetto del reddito ha bisogno di aggiungere una categoria sia alle componente negative che positive.


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