Economia Aziendale - " IL CONCETTO DI AZIENDA E LE SUE PRINCIPALI CARATTERISTICHE "

IL CONCETTO DI AZIENDA E LE SUE PRINCIPALI CARATTERISTICHE


L’uomo manifesta di continuo bisogni o desideri di varia natura che possono essere sia essenziali (nutrimento, riposo, ecc) sia voluttuari (divertimento, cultura, ecc).

I beni o risorse sono distinguibili in due classi:

· Non economici che sono disponibili in natura in quantità illimitata e liberamente. Possono pertanto soddisfare senza limitazioni i bisogni di chiunque li ricerchi;

· Economici che non possono essere facilmente acquisibili e quindi l’uomo deve adoperarsi per poter appagare i propri bisogni.

L'attività umana diretta alla soddisfazione di bisogni o desideri viene definita attività economica. Poiché l’uomo per mancanza di mezzi non può soddisfare tutti i suoi bisogni deve fare delle scelte economiche. Le scelte sono influenzate da molteplici fattori extraeconomici (di natura culturale, etica, religiosa, sociale, ideologica, ecc).

Con il termine beni in particolari di quelli economici non si fa riferimento solo ai beni materiali ma anche a quelli immateriali (conoscenze, informazioni, eventi musicali, ecc) ossia tutto ciò che può appagare sul piano fisico, psichico e spirituale l'uomo moderno.

L ’attività economica è svolta da unità economiche (singoli individui, gruppi di persone, entità diversamente o rganizzate e complesse) e comprende tre momenti: consumo, produzione e trasferimento.

Le caratteristiche di un’azienda sono: coordinazione sistemica, economicità e autonomia.

a) Coordinazione sistemica. L'azienda è composta da un insieme di elementi interagenti e interdipendenti. In tal senso essa costituisce un sistema. I due elementi fondamentali che compongono la struttura di un'azienda sono il lavoro e il patrimonio. Il primo s'identifica con il personale che vi opera mentre il secondo con i beni necessari allo svolgimento delle attività. La visione sistemica è un atteggiamento che si forma lentamente, attraverso la formazione, la cultura e l'esperienza mentale di tutti quelli che a vario titolo e livello partecipano alla vita dell'azienda. L’azienda inoltre è un sistema aperto e dinamico poiché interagisce con l’ambiente esterno che è in continuo movimento.

b) Economicità. L’obiettivo di fondo perseguito dalle aziende di ogni specie è di operare in una stabile condizione di equilibrio economico finanziario e monetario. L’esistenza di tale condizione è valutabile con riferimento a un orizzonte temporale lungo. Il principio di economicità comporta che l'azienda sappia attrarre le risorse che meglio siano compatibili con le proprie esigenze, assicurandoseli al massimo livello di convenienza economica. Economicità significa anche che l'azienda sappia utilizzare nel modo più conveniente possibile i mezzi produttivi di cui si procura la disponibilità, riuscendo a ottenere, con il loro impiego, il massimo risultato possibile (efficienza operativa). Significa anche che i processi produttivi aziendali siano in grado di pervenire a risultati che soddisfino al meglio le attese dei soggetti cui sono destinati (efficacia strategica).

c) Autonomia. L’autonomia rappresenta lo stato dell'azienda che agisce in vista del conseguimento dei suoi obiettivi, in cui comportamenti e decisioni sono assunti in piena indipendenza e tenendo di mira l'esclusiva convenienza dell'azienda stessa, senza essere in alcun modo assoggettati agli interessi o alle influenze dei soggetti che la governano o che a vario titolo vi operano. L’autonomia presuppone innanzitutto l'indipendenza economica, cioè occorre evitare che la possibilità di continuare ad attuare i processi produttivi sia sistematicamente subordinata al ricevimento di risorse che vengono fornite da terze economie. Gli interventi di sostegno da parte di altre economie possono anche ammettersi purché abbiano natura temporanea e non forniscano sistematici aggiustamenti a gestioni generatrici di perdite.

La funzione produttiva prevede tre momenti tipici:

· L'acquisizione dall'esterno di ogni risorsa necessaria a impostare e intraprendere l'attività produttiva;

· Il consumo delle risorse acquisite per eseguire e portare a termine i processi produttivi;

· La destinazione all'esterno di quanto ottenuto attraverso lo scambio o l’erogazione.


Le aziende vengono classificate in classi, in base alla modalità con la quale si rapportano al mercato e in considerazione del valore creato attraverso la propria attività produttiva.

Esse possono essere distinte in:

· Associazioni e fondazioni;

· Amministrazioni pubbliche;

· Imprese;

· Cooperative.

Si definiscono imprese quelle aziende che acquisiscono con liberi scambi di mercato (alle condizioni per loro più convenienti possibile) le risorse produttive necessarie e cedono al mercato, sempre con liberi scambi e alle migliori condizioni possibili, il risultato delle loro produzioni. Il fine dell’impresa è di massimizzare il profitto avendo tuttavia una visione sociale e plurifinalistica.

A seconda dell’attività produttiva svolta si può distinguere in imprese: manifatturiere che trasformano con la propria attività materie prime in prodotto finito; commerciali che rendono disponibili in tempi e luoghi diversi un determinato bene senza lo svolgimento di una trasformazione tecnica; di servizi (trasporti, credito, assicurazione, informazione, pubblicità, e così via).

Inoltre si può avere un’impresa padronale e ad azionariato diffuso (public company).

L'impresa padronale o a proprietà concentrata si caratterizza per l'appartenere a un numero ristretto di persone, spesso legate da rapporti familiari, se non addirittura a una sola persona. Esse hanno il pregio della flessibilità e della rapidità decisionale ma le possibilità di crescita restano spesso limitate da due fattori: la dimensione del patrimonio personale degli stessi proprietari e il possesso di competenze idonee.

La public company è caratterizzata da una proprietà frazionata e diffusa tra una moltitudine di soci, che conduce a creare una netta separazione tra chi detiene il capitale dell'impresa e chi ne ha il governo. Al management è delegato tutto il potere di guida.

Le cooperative sono aziende che si contraddistinguono per operare, dal lato della domanda o dell'offerta su mercati particolari e limitati, caratterizzati dal fatto che i fornitori di alcuni importanti fattori della produzione o i clienti destinatari dei prodotti ottenuti coincidono con gli stessi proprietari. Nelle cooperative gli acquisti o le vendite avvengono attraverso uno scambio mutualistico.

I soci della cooperativa sono sia titolari di una quota del capitale e al contempo assumono la veste di:

- Conferenti fattori specifici della produzione (materie e prestazioni di lavoro) nelle cooperative di trasformazione o di lavoro;

- Destinatari dei beni o servizi prodotti nelle cooperative cosiddette di consumo.


Le associazioni e le fondazioni acquisiscono gratuitamente la disponibilità di alcuni fattori della produzione e/o cedono gratuitamente beni e servizi a talune categorie di utilizzatori. In questa categoria si possono comprendere tutte quelle aziende, spesso dette organizzazioni non profit (ONP) o del «terzo settore» che pur producendo beni e servizi di rilevanza pubblica non appartengono alla pubblica amministrazione (gestione di un museo o di un impianto sportivo, assistenza disabili, ecc). La loro azione è fondata sull'altruismo, sulla solidarietà, sulla produzione di socialità. Sono dette non profit perché non possono distribuire gli eventuali utili.

Le aziende facenti parte dell’amministrazione pubblica comprendono unità economiche che cedono gratuitamente o a prezzi «politici» i propri servizi alla collettività organizzata su un territorio (ANAS, inps, INAIL, regioni, comuni, università, ecc).

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